(PTN) Provincia, sanità, Di Gioia (Nuova Provincia Terni): “ripartire dalla provincia di Terni, l’ospedale ternano è centrale, va garantito il diritto alla salute”
(PTN) Provincia, sanità, Di Gioia (Nuova Provincia Terni): “ripartire dalla provincia di Terni, l’ospedale ternano è centrale, va garantito il diritto alla salute”
(PTN) Provincia, sanità, Di Gioia (Nuova Provincia Terni): “ripartire dalla provincia di Terni, l’ospedale ternano è centrale, va garantito il diritto alla salute”

TERNI – 29 LUG – “La sanità umbra riparta dalla provincia di Terni”. Lo dice in un comunicato il consigliere provinciale di Nuova Provincia Terni Fabio Di Gioia per il quale la questione “non è solo prettamente legata al destino degli ospedali. I temi che si intrecciano sono diversi, ma l’aspetto fondamentale riguarda la centralità dell’area ternana.
Centrale – aggiunge infatti Di Gioia - rimane il nosocomio ternano, per cittadini, per prestazioni e per riferimento strategico di gran parte degli utenti. Lo è sempre stato e dovrà continuare ad esserlo, come siamo sempre stati la vera porta sul Lazio. Non possiamo permetterci passi falsi – dichiara il consigliere - non possiamo aspettare, abbiamo l’esigenza di lavorare con un alto profilo istituzionale che possa garantire le attività che i cittadini ci chiedono. Il ruolo della sanità pubblica è primario nella misura che non sia il cittadino a pagarne il costo – osserva Di Gioia - per questo ogni strumento può essere utile per agire con rapidità ed efficienza affinché il soggetto pubblico sia il vero promotore.
Non si tratta di una guerra tra poveri – puntualizza - si tratta della salute dei nostri cittadini che dobbiamo assolutamente garantire con ogni forma, anche quella privata. D’altronde – sottolinea sempre Di Gioia - se le liste di attesa sono diminuite lo dobbiamo anche alle strutture private convenzionate.
Il diritto alla salute e alle cure è il nostro obiettivo primario. La nostra – conclude il consigliere - è una piccola regione e alla politica spetta l'obbligo di unire le comunità e non di dividerle”.
(ptn/red 303/25)