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null (PTN) Posto di Teleconduzione Enel, Provincia e Comune di Terni ribadiscono il no alla chiusura: snodo fondamentale per il governo del territorio e lo sviluppo

(PTN) Posto di Teleconduzione Enel, Provincia e Comune di Terni ribadiscono il no alla chiusura: snodo fondamentale per il governo del territorio e lo sviluppo


18 ottobre 2025
Federighi

TERNI – 18 OTT – Si è svolta ieri, 17 ottobre, una riunione convocata dalla Regione che ha visto coinvolti i dirigenti di Enel Green Power con invito esteso ai Comuni umbri interessati dalle aste dei corsi d’acqua Nera, Velino e Tevere, le due Province di Terni e Perugia e le organizzazioni sindacali.

Oltre all’assessore regionale all'ambiente Thomas De Luca, erano presenti soltanto il Comune di Terni con l’assessore allo sviluppo economico Sergio Cardinali, e la Provincia di Terni con il Capo di Gabinetto Raffaello Federighi. La riunione è stata convocata per fare il punto sulla situazione manutentiva degli impianti di produzione, lo stato di laghi e bacini e delle infrastrutture a servizio del sistema idroelettrico.

La discussione si è poi incentrata sulla vertenza del Posto di Teleconduzione, che continua ad essere considerato da tutte le istituzioni e dalle organizzazioni sindacali elemento necessario e imprescindibile per la sicurezza idrografica e per l’efficace mantenimento della infrastruttura produttiva nel suo complesso.

Il Posto di Teleconduzione, hanno sottolineato le istituzioni, è un fondamentale nodo per il governo complessivo del territorio. È indispensabile per i fattori legati alla sicurezza, ma soprattutto è imprescindibile nel sistema e nel modello di sviluppo economico, energetico ed occupazionale del territorio ternano e provinciale e si innesta inevitabilmente, per la sua importanza, nelle dinamiche di tenuta complessiva della regione. 

 

Tutti i soggetti presenti al tavolo, ad eccezione di Enel, hanno ribadito l’assoluta contrarietà alla chiusura dell’attività che verrebbe accorpata ad una struttura sul territorio abruzzese. I motivi della contrarietà vanno dalla questione sicurezza nella gestione del sistema nel momento in cui i cambiamenti climatici ci abituano ad eventi sempre più pericolosi e violenti, la perdita di professionalità e know-how non più ricostruibile, l’ulteriore perdita di occupazione e il continuo ridimensionamento della presenza di organi direzionali di Enel.

Oltre questo anche l’insufficiente reinvestimento territoriale dei considerevoli guadagni della società energetica che sfrutta le risorse naturali del territorio. Provincia e Comune hanno ribadito che non intendono giocare un ruolo passivo di fronte ad una scelta arrogante della società che penalizzerebbe fortemente il territorio.

Al tempo stesso hanno sottolineato la continua esternalizzazione dell’attività dell’officina meccanica di riparazione della componentistica degli alternatori delle centrali idroelettriche unica in Italia nel suo genere. Le istituzioni hanno unitariamente chiesto il ritiro del provvedimento ad Enel ed un confronto continuo su tutti i problemi legati all’utilizzo della risorsa idrica fondamentale per il territorio e la sua economia che rispetti ed agevoli anche lo sviluppo turistico e ambientale, restando in attesa di un segnale di responsabilità da parte di Enel. (foto 1 Federighi, foto 2 Cardinali credit cronacheumbre.it)

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